Nel mondo della carpenteria metallica e delle costruzioni industriali, le lamiere in acciaio rappresentano uno dei materiali più versatili e utilizzati. Impiegate in ambiti che spaziano dall’edilizia pesante alla produzione alimentare, queste lamiere costituiscono la base di numerosi processi strutturali, come la piegatura, la saldatura e l’assemblaggio di componenti.
Ma cosa bisogna sapere davvero quando si parla di lamiere in acciaio? In questo articolo approfondiamo le caratteristiche principali, le differenze tra i vari tipi di acciaio, i problemi legati alla classificazione dei materiali e i fenomeni che si verificano durante la piegatura.

Le condizioni e le caratteristiche delle lamiere in acciaio
Quando si lavora con le lamiere in acciaio, è fondamentale conoscere le loro caratteristiche meccaniche e le condizioni di fornitura. Le proprietà più rilevanti riguardano:
- Resistenza meccanica (allo snervamento e alla trazione)
- Durezza
- Tenacità e duttilità
- Saldabilità
- Comportamento alla piegatura
Le lamiere, tra l’altro, possono presentarsi in diversi stati: grezze, decapate, zincate o preverniciate. Ognuna di queste condizioni influisce ovviamente sulle prestazioni del materiale e sulla sua lavorabilità.
In particolare, l’acciaio da costruzione (come il comune S235 o S355) offre un buon compromesso tra resistenza e lavorabilità, mentre altri tipi di acciaio — come quelli inox o alto-resistenziali — richiedono attenzioni particolari durante le fasi di piegatura o saldatura.
Ora, quali sono le differenze tra acciai?
Come anticipato, non tutte le lamiere in acciaio sono uguali. Esistono diverse tipologie di acciai, ognuna con proprietà chimico-fisiche differenti, che influenzano il modo in cui il materiale può essere lavorato e impiegato.
Ecco una panoramica delle principali categorie:
- Acciai al carbonio: sono i più comuni, utilizzati in edilizia e carpenteria generale. La loro lavorabilità è buona, così come il rapporto qualità/prezzo.
- Acciai legati: contengono elementi come nichel, cromo o molibdeno che migliorano la resistenza meccanica o la resistenza alla corrosione.
- Acciai inox: ideali per ambienti esposti a umidità, agenti chimici o condizioni igienico-sanitarie stringenti. Presentano un’ottima resistenza alla corrosione ma possono risultare più difficili da saldare o piegare.
- Acciai alto-resistenziali: studiati per garantire elevate prestazioni con spessori ridotti. Sono usati in strutture che richiedono leggerezza senza rinunciare alla robustezza.
Conoscere queste differenze è fondamentale per scegliere la lamiera in acciaio più adatta al progetto e per programmare correttamente ogni fase della lavorazione.
Il problema delle classificazioni dell’acciaio e il margine di tolleranza

Una delle criticità più comuni nella carpenteria metallica è rappresentata dalla classificazione dell’acciaio e dai margini di tolleranza ammessi nelle specifiche di fornitura.
Infatti, due lamiere classificate come “S355” secondo la normativa EN 10025, possono presentare comportamenti meccanici anche molto diversi tra loro, a seconda del produttore, del ciclo di laminazione e della provenienza del materiale.
Questo accade perché le certificazioni di tipo 3.1, sebbene garantiscano la conformità alle norme, lasciano un certo intervallo di tolleranza nelle caratteristiche effettive del materiale, come il limite elastico o l’allungamento.
Per chi deve eseguire lavorazioni di precisione, è quindi essenziale:
- Verificare sempre i certificati del materiale
- Effettuare controlli preliminari
- Tenere conto delle possibili variabilità interne tra lotti differenti
In particolare, nella piegatura e nella saldatura delle lamiere in acciaio, queste variazioni possono incidere in modo rilevante sul risultato finale, sia in termini estetici che strutturali.
I fenomeni di piegatura della lamiera e gli indici di variabilità dell’acciaio

Durante la piegatura delle lamiere in acciaio si manifestano diversi fenomeni fisici che vanno previsti e gestiti per evitare deformazioni indesiderate o rotture.
Tra i più noti:
- Springback (ritorno elastico): il materiale tende a “raddrizzarsi” leggermente dopo la piega, rendendo necessario un sovrappiù nell’angolo di piegatura.
- Allungamento della fibra esterna e compressione della fibra interna: queste deformazioni sono più marcate negli acciai meno duttili.
- Cracking: in caso di pieghe troppo strette o materiali con scarsa plasticità.
Questi fenomeni sono influenzati da:
- Spessore della lamiera
- Tipo di acciaio
- Raggio di piegatura
- Direzione della laminazione
Proprio per questo motivo è fondamentale conoscere gli indici di variabilità delle lamiere, soprattutto nei materiali più performanti. Ad esempio, una lamiera in acciaio S700MC può offrire alte prestazioni ma richiede attrezzature adeguate e un’attenzione estrema al raggio minimo di piegatura.
L’esperienza BMS nella lavorazione delle lamiere in acciaio
In un settore in cui la precisione è tutto, BMS – Building And Mechanical Solutions si distingue per l’approccio rigoroso e personalizzato nella lavorazione delle lamiere in acciaio.
Grazie a un team di tecnici qualificati, a macchinari di ultima generazione e a una divisione ingegneristica interna, noi di BMS siamo in grado di gestire ogni fase con il massimo controllo: dalla selezione dei materiali alla verifica dei certificati, fino all’esecuzione di pieghe complesse e saldature strutturali.
L’adozione di sistemi di controllo qualità evoluti e il rispetto delle normative EN e ASME garantiscono risultati affidabili anche nei progetti più delicati. Inoltre, la collaborazione con il Consorzio COOMI consente all’azienda di operare con grande flessibilità anche su commesse internazionali di ampio respiro.
In sintesi, conoscere a fondo le caratteristiche delle lamiere in acciaio è essenziale per garantire lavorazioni efficaci, sicure e durature. E affidarsi a un partner con esperienza comprovata come BMS significa avere la certezza che ogni dettaglio, anche il più piccolo, verrà trattato con la competenza che solo anni di pratica sul campo possono offrire.